Edizione 2015

Bando

La Fondazione “Giuseppe Di Vagno 1889-1921 bandisce il “PREMIO DI RICERCA Giuseppe DI VAGNO” edizione 2015, che ha come oggetto: “L’evoluzione del pensiero e delle politiche socialiste nel XX secolo in Italia e nel mondo, con un riferimento anche al Mezzogiorno d’Italia”, riservato a studiosi europei di età non superiore a 32 anni.
Scadenza partecipazione 31 gennaio 2016.

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Documenti

In questa sezione è possibile visionare la documentazione ministeriale relativa a:
– Decreto ministeriale di nomina del Comitato scientifico del Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno
– Nulla osta Ministero pubblicazione Bando
– Decreto ministeriale di nomina dei componenti la Giuria del Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno
– Decreto ministeriale di sostituzione di un componente dimissionario della Giuria

PARTECIPANTI
1) Antonucci Adriano, titolo progetto di ricerca: “Il PSI da partito di opposizione a partito di Governo: un percorso lungo mezzo secolo osservato dalla Puglia”
2) Cento Michele (responsabile gruppo) e Ferrari Roberta, titolo progetto di ricerca: “Il socialismo ai margini: classe e nazione nel pensiero e nelle politiche socialiste nel Sud Italia e in Irlanda”
3) Di Nonno Maria Pia, titolo progetto di ricerca: “Alfabetizzazione culturale, industriale e democratica: un processo in fieri in Italia e nel Mezzogiorno”
4) Ferraro Giuseppe, titolo progetto di ricerca: “Per una geografia politica dei confinati socialisti: luoghi, memorie, laboratori di resistenza”
5) Freni Saro (responsabile gruppo) e Brillanti Claudio, titolo progetto di ricerca: “Il PSI nel contesto Euro-mediterraneo. L’evoluzione della cultura e delle politiche socialiste negli anni di Bettino Craxi
6) Galasso Gianvito, titolo progetto di ricerca: “Riccardo Lombardi, il PSI e il processo di integrazione europea (1947-1984)
7) Perazzoli Jacopo, titolo progetto di ricerca: “Il percorso di Tommaso Fiore dall’azionismo al socialismo tra la caduta del fascismo e il consolidamento della repubblica”
8) Piromalli Eleonora, titolo progetto di ricerca: “Il liberalsocialismo in Italia (1937-1942). Le idee e la storia”
9) Saracino Vito, titolo progetto di ricerca: “Le politiche ambientali negli anni Ottanta. Le scelte dei governi Craxi, Mitterand e Gonzàles”
10) Tibursi Francesco, titolo progetto di ricerca: “La questione meridionale e il problema della storia. Socialismo, marxismo e Mezzogiorno da Salvemini a Gramsci”
11) Zampieri Chiara, titolo progetto di ricerca: “Il partito socialista italiano nella lotta alla mafia: analisi, iniziative e risposte fra 1983 e 1992”

GIURIA
Presidente:
prof. Stefano Caretti
Componenti:
prof. Carmelo Pasimeni – rappresentante Presidenza Consiglio dei Ministri
prof. Marco Gervasoni – rappresentante Ministero Beni e attività Culturali e del Turismo
prof. Leonardo Rapone – rappresentante Ministero Beni e attività Culturali e del Turismo
prof. Giovanni Sabbatucci – rappresentante Ministero Beni e attività Culturali e del Turismo
prof. Santi Fedele – rappresentante Presidenza Regione Puglia

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Proclamazione vincitori

Alla presenza del ministro Dario Franceschini il 27 settembre 2016 è stato conferito il “Premio di ricerca Giuseppe Di Vagno”, prima edizione. La cerimonia si è tenuta a Roma, nella Sala “Giovanni Spadolini”, presso la sede del Ministero per i Beni e le attività Culturali e del Turismo.
La decisione della Giuria è caduta sul progetto di ricerca di due giovani ricercatori della Università di Bologna, Michele Cento e Roberta Ferrari, che indaga su “Il socialismo ai margini: classe e nazione nel pensiero e nelle politiche socialiste nel Sud Italia e in Irlanda”.
Un’analisi comparativa (1883-1923), come si legge nella motivazione, che “affronta un tema di sicuro interesse storiografico, lo declina secondo una prospettiva originale, non solo per il taglio comparativo […] e promette di fornire un contributo importante sia sui dibattiti ideologici del socialismo europeo fra Otto e Novecento, sia sui problemi specifici delle aree periferiche e marginali negli anni a cavallo fra i due secoli”.

MOTIVAZIONE

Il progetto presentato dal dott. Michele Cento e dalla dott.ssa Roberta Ferrari, dal titolo “Il socialismo ai margini: classe e nazione nel pensiero e nelle politiche socialiste nel Sud Italia e in Irlanda. Un’analisi comparativa (1883-1923)”, affronta un tema di sicuro interesse storiografico e lo declina secondo una prospettiva originale, non solo per il taglio comparativo.
L’accostamento fra il caso dell’Irlanda e quello del Mezzogiorno d’Italia a cavallo fra Otto e Novecento consente di affrontare il tema più generale delle strategie del movimento operaio e socialista di fronte alle periferie dell’Occidente industriale e capitalistico, ma anche quello degli incroci col riformismo non marxista (B. Webb) o non socialista (F.S. Nitti).
I casi di studio qui esaminati – il Meridione d’Italia e il “Meridione britannico”, ovvero l’Irlanda – sono per molti aspetti dissimili, se non altro per il diverso peso della questione nazionale. Ma entrambi chiamano in causa la necessità per il movimento socialista di rivedere il proprio apparato ideologico, procedendo a un ripensamento del concetto di classe e del suo rapporto con la nazione. E rappresentano due laboratori importanti della riflessione socialista, poiché incarnano tipi di organizzazione sociale e produttiva largamente eccentrici rispetto al predeterminato schema di sviluppo previsto dal marxismo nell’età della Seconda Internazionale.
Il socialismo meridionale e quello irlandese vengono qui esaminati attraverso un confronto critico con la letteratura in materia: da un lato, il dott. Cento e la dott.ssa Ferrari ne assimilano le acquisizioni più recenti; dall’altro, puntano ad arricchire e a rinnovare il panorama degli studi, indicando nei concetti di classe e di nazione le categorie attraverso cui valutare il contributo che il socialismo dei “margini” apporta al socialismo del “centro”.
La larga selezione di fonti archivistiche presentate testimonia ulteriormente la solidità dell’impianto del progetto, così come la dimestichezza del dott. Cento e della dott.ssa Ferrari con le tematiche in esame. A completare il quadro, il taglio comparativo adottato costituisce un’innovazione rilevante nel campo degli studi sul socialismo, poiché allo stato attuale la letteratura non contempla lavori che indaghino le analogie, differenze e specificità delle tradizioni socialiste del Sud Italia e dell’Irlanda.
In definitiva, la ricerca promette di fornire un contributo importante sia sui dibattiti ideologici del socialismo europeo fra Otto e Novecento, sia sui problemi specifici delle aree periferiche e marginali negli anni a cavallo fra i due secoli.

Per i motivi qui sintetizzati, la commissione giudicatrice considera il progetto del dott. Cento e della dott.ssa Ferrari meritevole di ricevere il premio Giuseppe Di Vagno.

Per la Giuria
il Presidente prof. Stefano Caretti

VINCITORE

Michele Cento – responsabile di progetto
Nato a Vibo Valentia il 20/06/1984; borsista (III anno) presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici “Benedetto Croce” con una ricerca dal titolo: “Un nuovo liberalismo italiano: Stato, società e
amministrazione nel pensiero politico di Francesco Saverio Nitti”. Tutor: prof. Piero Craveri didattico del corso di “Storia delle dottrine politiche” presso la Scuola di Scienze Politiche di Bologna e Forlì
Roberta Ferrari
Nata a Ortona (Chieti) il 31/08/1984; dottore di ricerca (dottorato di ricerca in Politica, istituzioni, storia -Ciclo XXVII) presso l’Università di Bologna. Titolo della tesi: “Beatrice Potter e la signora Webb. La politica come amministrazione del carattere”. Coordinatrice redazionale della rivista «Scienza & Politica. Per una storia delle dottrine».

SUMMARY DEL PROGETTO VINCITORE

IL SOCIALISMO AI MARGINI: CLASSE E NAZIONE NEL PENSIERO E NELLE POLITICHE SOCIALISTE NEL SUD ITALIA E IN IRLANDA. UN’ANALISI COMPARATIVA (1883-1923)

L’idea di socialismo, ha scritto Donald Sassoon, nasce «dal seno del capitalismo, nel mezzo della grande ricchezza prodotta dai lavoratori». È un’idea cioè che nasce nel centro dell’Europa contemporanea, ma che per affermarsi e prendere corpo deve costantemente spingersi fino ai suoi margini, territoriali e sociali.
In che modo il socialismo, un’ideologia che si sviluppa nel centro industriale del sistema capitalistico, si rapporta con l’arretratezza di tali territori marginali?
Abbiamo individuato nel Meridione d’Italia e nell’Irlanda, ovvero il Meridione britannico, i due “margini” su cui testare questa ipotesi. La scelta dei due casi è motivata dal fatto che essi
si collocano ai due poli dello sviluppo capitalistico europeo del periodo qui preso in esame, che dalla fine dell’Ottocento si spinge al primo dopoguerra.
Questo progetto ha per obiettivo quello di indagare come, nel periodo che va dalla fine dell’Ottocento al primo dopoguerra, nel Sud Italia e in Irlanda il pensiero e la politica del socialismo si ridefiniscano, si trasformino e si rinnovino di fronte alle condizioni di arretratezza economica e sociale di territori posti ai margini dei processi di nation-building.
Lungo questa via si tenterà di ricostruire l’evoluzione della riflessione socialista a ridosso delle trasformazioni storiche che, nell’arco cronologico indicato, investono le “periferie meridionali” dell’Italia e della Gran Bretagna influendo sul socialismo stesso e sulle sue politiche.

Comunicato stampa

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