Proclamazione vincitori

La Cerimonia di assegnazione della terza edizione del “Premio di ricerca Giuseppe Di Vagno” si è tenuta sabato 28 settembre nella sala giunta del Comune di Conversano
La Fondazione ha assegnato il premio biennale di ricerca intitolato al giovane parlamentare socialista assassinato dai fascisti a Mola di Bari il 25 settembre del 1921 prima vittima della violenza del regime, a Giuliano Guzzone, ricercatore tarantino della fondazione Einaudi di Torino per il lavoro su Franco Momigliano e la cultura economica del socialismo italiano – Programmazione pluralista e sviluppo equilibrato (1947-1975). Menzione speciale al lucano Domenico Montemurro, ricercatore di Craco dove e’ sindaco, per uno studio sull’impegno meridionalistico di Michele Cascino per lo sviluppo economico della Basilicata.

 

MOTIVAZIONE
La Giuria si felicita del buon livello qualitativo dei progetti presentati e si complimenta con le autrici e gli autori. La scelta del vincitore è risultata quindi particolarmente ardua e non comporta in nessun modo un giudizio negativo sugli altri progetti presentati.
In considerazione dell’oggetto indicato nel Bando del Premio di Ricerca Giuseppe Di Vagno, incentrato su “Sviluppo, politiche inclusive e democrazia nella storia dell’Italia con particolare riguardo al Mezzogiorno”, la Giuria decide di conferire il premio a Giuliano Guzzone che ha presentato un progetto su “Franco Momigliano e la cultura economica del socialismo italiano: Programmazione pluralista e sviluppo equilibrato”.
Questa ricerca si propone di fornire il dovuto rilievo ad una personalità di indubbio valore nella politica e nella cultura economica italiana dei primi decenni postbellici. Nonostante tale ruolo, in realtà, la figura di Momigliano, come giustamente sottolinea Guzzone, non ha trovato molto spazio nelle pubblicazioni storico-economiche, né tanto meno ne esiste una biografia esaustiva.
Il progetto si articola su vari piani. Uno riguarda il contributo intellettuale di Momigliano caratterizzato dall’introduzione della Industrial Economics nel contesto accademico italiano, lo studio dello sviluppo economico e in particolare, l’analisi dei meccanismi di rappresentanza sindacali. Un secondo coniuga questa impegno intellettuale con il peculiare impegno professionale e politico di Momigliano, attivo nel mondo olivettiano sia come dirigente che come animatore di riviste di cultura socialista e riformista, nel Partito socialista e negli organi della programmazione economica a partire dai primi governi di centro-sinistra.
La ricerca presentata da Guzzone affronta questi argomenti sulla base di una solida documentazione di cui dà conto dettagliatamente nel progetto; inoltra indica uno sviluppo del lavoro convincentemente articolato su quattro fasi dell’attività di Momigliano.
L’ottima conoscenza del contesto politico-economico delineato nel progetto, la chiarezza delle linee di sviluppo della ricerca, il convincente curriculum del candidato hanno orientato la Giuria a conferire il premio a Giovannni Guzzone, in attesa della verifica di un piano più dettagliato, come richiesto dal Bando, in cui la Giuria vorrebbe vedere accentuato il ruolo e l’impegno di Momigliano in merito alle politiche di sviluppo per il Mezzogiorno.
Infine, la Giuria ritiene di dover segnalare il lavoro del dott. Domenico Montemurro che si propone di indagare l’attività di Michele Cascino, figura peculiare del meridionalismo come intellettuale e amministratore impegnato.

Firmato
Piero Ignazi, presidente Giuria
Santi Fedele, Francesco Mastroberti, Gianvito Mastroleo, Giuseppe Parlato, Leonardo Rapone

 

VINCITORE
GUZZONE Giuliano nato a Grottaglie il 13/04/1987.
– Docenti refree: prof. Giuseppe Vacca, Università degli Studi di Bari e presidente Fondazione Istituto Gramsci di Roma, prof. Marcello Mustè, Università La Sapienza.
Diploma di licenza in Discipline Filosofiche presso Scuola Normale Superiore di Pisa – Titolo della tesina di licenza: “La presenza di Berkeley e Pikler nella «filosofia dell’esperienza» di
Giovanni Vailati”; Diploma di Perfezionamento in Discipline filosofiche presso Scuola Normale Superiore di Pisa – Titolo della dissertazione: “Tra filosofia della praxis e Critica dell’economia politica: il problema scientifico dell’economia nei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci”.

 

SUMMARY DEL PROGETTO VINCITORE
Il presente progetto di ricerca è dedicato a uno dei maggiori economisti italiani del secondo Novecento: Franco Momigliano (1916-1988).
Esso affonda le sue radici nelle ricerche da me dedicate, per un verso, ad alcune figure prominenti del pensiero economico italiano (come Claudio Napoleoni e Giorgio Fuà); per un altro verso, ai dibattiti inerenti al nesso tra governo dello sviluppo economico e trasformazione democratica della struttura capitalistica che hanno avuto luogo su alcune riviste di area socialista («Mondo operaio», «Mondo nuovo», «Problemi del socialismo», «Passato e presente», «Tempi moderni») nel decennio che precede e prepara il varo del cosiddetto “centro-sinistra organico” e l’avvio della programmazione economica.
Nel corso di tali ricerche si è imposto alla mia attenzione, in tutta la sua complessità e originalità,l’apporto recato da Momigliano all’avanzamento degli studi economici in Italia, che si è esplicato lungo due direttrici ben distinguibili: da un lato, egli ha contribuito (assieme ad un altro economista di respiro internazionale, Paolo Sylos Labini) a introdurre nel nostro Paese una disciplina relativamente nuova, l’economia industriale (nata dalla confluenza di un approccio applicativo coltivato negli Stati Uniti, l’Industrial Organization, e di uno teorico sviluppato in Gran Bretagna, l’Industrial Economics), declinandola nei termini di uno studio multidisciplinare delle interdipendenze vigenti fra la condotta della grande impresa, l’evoluzione macroeconomica dei settori industriali e dei mercati e l’intervento sistemico, diretto e indiretto, dell’operatore pubblico (cfr. Momigliano 1975, pp. 19-23); dall’altro, ha studiato lungamente, e in maniera ravvicinata, coniugando rigore scientifico e concretezza, gli organismi di rappresentanza dei lavoratori, soffermandosi, in particolare, sull’evoluzione subita dalla condotta sindacale per effetto delle trasformazioni del processo produttivo, della riarticolazione del rapporto fra azione rivendicativa e azione politica, dell’introduzione di nuove politiche pubbliche di sviluppo economico (cfr. Momigliano 1966, pp. XIII-XV).